Dice Gesù: «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 1,9). Passare attraverso di Lui è lasciarsi abitare dal suo stile, lo stile della gratuità. Passare attraverso di Lui è rivestirsi dello stile della fragilità. Smettiamo di fare dell’efficienza la misura delle misure, la misura di ogni nostra scelta e azione. Lasciamoci interrogare dagli affetti non-dati, dai volti non-visti, dai silenzi non-ascoltati. Gesù il pastore dell’abbondanza è l’unico che ci precede, ci accompagna e sta in mezzo a noi. Sta in mezzo a noi con lo stile della sussidiarietà cioè ci accompagna senza prendere mai il nostro posto. (Fr. Kabore Paul Vincent FDP)
“Pace a voi”: Gesù si manifesta agli apostoli e … arriva sempre, anche, nella vita di ciascuno di noi ripetendoci: “Pace”! Tommaso fatica a credere. La soluzione per lui, così anche per noi, è toccare, o meglio lasciarsi toccare dalle sue piaghe. Mostrandoci le sue ferite Gesù mostra il suo passaporto e ci ricorda che “siamo figli” di quelle piaghe, di quelle ferite.
Il canto del terzo Isaia proclama: “Per le sue piaghe noi siamo stati guariti”. Non è uno slogan ma la dimostrazione del prezzo pagato da Gesù per la nostra salvezza.
Gesù viene riconosciuto perché ha amato e perdonato fino alla fine. E questo suo “passaporto” dovrà essere, d’ora in poi, anche il passaporto di ogni credente: avere, di più, “essere” un amore grande capace di dare la vita. E… chi ama veramente è anche chi è disposto a soffrire per amore. Anche le nostre ferite personali posso servire alla salute di altri
Ora, l’amore vince sempre, può anche rimanere ferito… ma vince sempre.
“Nessun vantaggio per noi essere nati, se Lui non ci avesse redenti”, così recita il canto dell’Exultet nella notte di Pasqua. Il Signore Gesù, l’amante della vita è Risorto e ci raggiunge ancora negli scantinati spesso ammuffiti della nostra vita; ci raggiunge e ci sorprende con il suo amore sbilanciato e assurdo. Ci mette dinanzi la salvezza e ci spinge a correre ad annunziare al mondo che la Vita ha sfidato la morte in un prodigioso duello e ha vinto!
Buona Pasqua di Risurrezione e di Vita!
La Passione di Cristo è una storia in cui tutti noi siamo dentro, ed è un “raduno” dove la Grazia di Dio lavora: nessuno è osservatore neutrale. Possiamo immedesimarci un po’ in Pietro, un po’ in Giuda, un po’ in Simone di Cirene, un po’in Pilato …
Siamo fatti “di tante stanze” e ogni stanza è attraversata da diverse misure che si intrecciano. Gesù è la misura per eccellenza. Ci offre, in particolare, tre misure:
- La misura della Croce: quella dell’Amore che eccede, di un Dio che si consegna, che non ha in tasca principi da applicare ma che mette a disposizione di ogni uomo la Vita
- La misura della fragilità: Gesù riceve addosso sputi, cena con chi lo tradisce, prova angoscia e tristezza nel Getsemani, accoglie ogni grido
- La misura della gratuità: Dio dà tutto per te, per me; non trattiene nulla per sé, nemmeno la vita.
Chiediamo allo Spirito Santo di conformarci un po’ di più a Gesù e … alle “sue misure”
(da un’omelia di padre Kabore Paul Vincent , FDP)
Il 18 novembre 2017 si è concluso a Roma, presso la casa dei Fratelli delle Scuole Cristiane, l'incontro organizzato "dall'Associazione Famiglie Carismatiche" .Sono stati giorni pieni di entusiasmo e speranza che ci hanno impegnato a riflettere su:
- conoscere di più le Famiglie Carismatiche
- sensibilizzare alla comunione, alla formazione e alla collaborazione
- agire con più significatività nell'evangelizzare secondo i propri carismi.
Tali incontri sono in atto da diversi anni e sono nati sotto l'impellente invito di Papa Francesco a vivere "in comunione" non solo dentro la propria Famiglia Carismatica (religiosi e laici) ma con tutte le Famiglie Carismatiche presenti nella Chiesa, affinchè, in questa epoca, la Vita Consacrata sia autentica presenza profetica.
Si sta svolgendo presso Villa San Biagio (Fano ) l'incontro nazionale dell'ISO italiano. Don Vincenzo Alesiani, FDP, già Assistente Generale dell'Istituto ha accolto le partecipanti nel giorno in cui la chiesa celebra la visitazione di Maria ad Elisabetta(31 maggio). Un evento liturgico, questo, che orienta la vocazione secolare consacrata (scarica il testo)
In questo Anno della Fede , in cui il Papa ha invitato i credenti a riscoprire la bellezza dell'essere cristiani, anche le consacrate dell’ISO si sono soffermate ad approfondire questo tema.