Venerdì, 08 Giugno 2018 20:41

Convegno Gruppo Studi Orionini: tutta la Famiglia carismatica era presente

Convegno Gruppo Studi Orionini: tutta la Famiglia carismatica era presente

Nei giorni 4 / 8 giugno 2018 nella Curia Generale dei FDP si è svolto il convegno dei Gruppi Studi Orionini con la partecipazione dei rappresentanti di tutti i membri della Famiglia ( sacerdoti, suore, consacrati, laici ) .

Il Direttore Generale ha introdotto i lavori sviluppando il tema : Verso una formazione esistenziale.

Padre Tarcisio Vieira ,dopo aver affermato che la formazione è alla base perché tutti siamo alla ricerca di una “forma” , ha precisato cosa debba intendersi per formazione esperienziale , una formazione cioè che sia più che informativa performativa , che sappia toccare pienamente il cuore delle persone , che riesca a tradurre nella vita la nostra vocazione . Una formazione esperienziale dovrà essere certamente continua e professionale. La grande sfida è riuscire a fissare , definire il metodo , la pedagogia che devono stare alla base di una tale formazione. Il salesiano don Giuseppe Roggia sdb ha sviluppato una relazione dal titolo :” La vita religiosa in comunità : una profezia per i nostri tempi. Dinamiche per conciliare le fragilità delle relazioni umane con gli ideali della vita consacrata”.

Nucleo della relazione e’ stata la riflessione sul l’importanza della vita fraterna , della condivisione , della comunione all’interno delle comunità di vita consacrata.

Varie suggestioni sono scaturite dalla lettura allegorica di Clemente Alessandrino del “mito di Ulisse” in cui il canto delle sirene rappresenta la sapienza del mondo , i marinai che si tappano le orecchie sono coloro che rifiutano ogni confronto , mentre Ulisse è l’unico sapiente che ancorandosi all’albero della nave ( al legno della croce) può affrontare ogni tipo di inganno. Così la vita consacrata legata al legno della Croce può affrontare tutte le insidie del tempo che è sicurissimo di se’ ma fragilissimo .

Dobbiamo prendere coscienza che ci troviamo

in presenza di trasformazioni epocali che riguardano anche la vita consacrata. Ulisse può essere assunto a simbolo di coloro che sono preoccupati della formazione , i marinai con le orecchie tappate simboleggiano invece le comunità rimaste senza una vera formazione .

Ora ogni comunità, Congregazione deve fare i conti con una sorta di “rinnovamento incompiuto” : in tutti c’è l’anelito a tornare alle sorgenti del Vangelo e del proprio Fondatore ma questo anelito non produce automaticamente il rinnovamento.

Molto si è investito nella formazione ma , bisogna anche ammettere che la presenza dei formatori non ha certo risolto i problemi della Vita Consacrata, basta vedere i numerosi abbandoni che si sono registrati.

Sia i giovani formandi come i loro formatori sono attraversati da due atteggiamenti comuni: ricerca e delusione . Alla base , per entrambi, c’è l’identico bisogno di autenticità.

La sfida sta nel “ formare in profondità “

E lo snodo del rinnovamento è la vita fraterna .

Inoltre è fondamentale “lavorare “ sull’identità e l’appartenenza . È necessario condurre a chiedersi : chi sono io nella vita consacrata ? A chi appartengo nella vita consacrata? Ora questa identità e questa appartenenza occorre sentirle dentro e non farle dipendere e lasciarle determinare da suggestioni esterne ( quali l’apprezzamento , l’efficienza...)

Per comprendere se stessi non si può , poi, prescindere dalla relazione con coloro che condividono lo stesso carisma e che , in forza , di questa comunione diventano fratelli e sorelle con un legame più forte di quello del sangue .

Il consacrato si consegna alla comunità e là comunità al consacrato . Occorre , dunque, che la comunità si organizzi e funzioni come “scuola intensiva di condivisione “ , crei relazionalita’ profonde

 

Due relazioni quella di don Sylvain e don Sunil hanno affrontato il tema della multiculturalità e interculturalita’ della vita religiosa Orionina in contesti africani e indiani. Importante l’indicazione conclusiva volta addirittura a delineare e a parlare della fondazione di una “cultura Orionina” . Un cultura basata sui seguenti aspetti :

  • una mente fondata sul motto : solo la carità salverà il mondo
  • Un aspetto mistico di vedere in tutto il volere di Dio e in tutti la presenza di Dio
  • Uno stile di vita semplice improntato ad ascolto e accoglienza
  • Un’attitudine a lavorare come famiglia
  • Il desiderio di formarsi a una genuina visione ecclesiale delle cose.

 

Padre Antonio Bogaz FDP (brasiliano) ha condotto i partecipanti a riflettere sui voti perché essi divengano sempre più fecondi .

In particolare : la povertà è stata identificata come la via dei santi e della Chiesa contro l’egoismo; l’obbedienza come la via contro il protagonismo e l’indipendentismo; la castità come la via per creare relazioni sane e la via contro l’autoreferenzialita’ . Anche se a seconda delle culture tali voti assumono connotazioni e sfumature diverse . Ad es la povertà può essere intesa come austerità, condivisione, umiltà; la castità come continenza o sposare la causa dei poveri ; l’obbedienza come dipendenza dai superiori , ascolto della voce di Dio...

Padre Fernando Fornerod , consigliere Generale e responsabile del GSO ha trattato il tema del IV voto di speciale fedeltà al Papa . In Don Orione la devozione al Santo Padre si è sempre tradotta in un atteggiamento affettivo ed effettivo nei confronti della persona del Papa . Don Orione ha sempre avuto un rapporto personale con esso. Questo legame ha assunto sfaccettature diverse nel corso della storia . P Fernando ha delineato 3 periodi :

  • 1887/1903: tappa dell’intransigentismo politico/religioso . Periodo questo in cui storicamente c’era il problema della territorialità del Papa ( storicamente esisteva il problema della visibilità della presenza del Papa nella vita politica ) D Orione sente che il suo compito è quello di difenderla.
  • 1904/1914: tappa dell’intransigentismo politico -dottrinale. In quest’epoca d Orione difende il Papa come re ma anche come maestro della fede
  • 1929/1937: tappa dei nuovi orizzonti . Don orione sente che questo amore per il Papa deve intensificarsi

In origine il IV voto non era riconosciuto dalla Chiesa , don Orione lo riprende dal Rosmini e in principio esso viene inteso come un giuramento e successivamente come un obbligo . Tra l’altro il IV voto veniva fatto solo da alcuni dei figli del Fondatore, quelli che poi sarebbero diventati presbiteri . Solo in seguito il IV voto divento’ un voto per tutti e viene collegato fortemente al voto di carità .

“Il fine speciale della Congregazione è diffondere la conoscenza e l’amore di Gesù Cristo,della Chiesa e del Papa, specialmente nel popolo; trarre ed unire con un vincolo dolcissimo e strettissimo di tutta la mente e del cuore i figli del popolo e le classi lavoratrici alla Sede Apostolica, nella quale, secondo le parole del Crisologo, il beato Pietro vive, presiede e dona la verità della fede a chi la domanda .

E ciò mediante l’apostolato della carità fra i piccoli e i poveri, con quelle istituzioni ed opere di misericordia spirituale e corporale più atte alla educazione e formazione cristiana della gioventù più bisognosa e del popolo, con l’intendimento di modestamente cooperare ai piedi della Sede Apostolica e dei Vescovi, a rinnovare e unificare in Gesù Cristo Signor nostro l’uomo e la società, portando alla Chiesa e al Papa il cuore dei fanciulli più abbandonati, dei poveri e delle classi operaie. Ad omnia in Christo instauranda , ut fiat unum ovile et unus Pastor. .... “

“... col IV voto ci obblighiamo :

  • al pieno riconoscimento della sua autorità gerarchica nella Chiesa universale
  • Alla incondizionata adesione al suo magistero e al suo programma
  • Alla più completa disponibilità a qualsiasi sua determinazione a nostro riguardo per ogni servizio in qualsiasi parte del mondo , per realizzare il carisma indicato nel motto “instaurare omnia in Christo, ut fiat Unum ovile et unus Pastor “
  • “... il voto impegna :
  • - alla fedeltà alla Chiesa di cui il Papa è il centro di comunione
  • Allo studio,approfondimento e attuazione del magistero ordinario; alla conoscenza e diffusione dei documenti pontifici e delle Congregazioni romane
  • all’Amore e adesione ai Vescovi nelle chiese locali
  • all’Opera di comunione all’interno e all’esterno della Chiesa, lavorando per essere fermento di unità
  • all’Impegno missionario ed ecumenico
  • al Servizio preferenziale si poveri, dei quali, in nome del Papa e in fedeltà a lui, difenderemo i diritti e le istanze”

Don Flavio Peloso FDP ha trattato il tema : “ Le virtù umane che sono animate dal carisma; il carisma e il suo influsso nell’umanita’ dei religiosi “

Oggi , in un contesto fortemente individualista , potrebbe criticarsi l’espressione “ formazione alle virtù umane” , forse andrebbe preferita l’espressione “ educazione alle virtù umane “ , posto che l’educazione , il tirar fuori , non avviene per istruzione o per conferenze da parte del padre maestro , ma solo in un contesto di relazione , solo l’esperienza reale educa. La formazione umana viene fatta attraverso la vicinanza , la relazione con formatori che vivono quei valori e infiammano i formandi.

La formazione umana non è un rivestimento , non è un preparare una “ camicia Orionina” da far indossare. Educa alle virtù umane di don Orione chi quelle virtù le possiede realmente . I migliori educatori sono quelli che meglio vivono il carisma che vogliono trasmettere. Dobbiamo tendere ad essere Orionini e a far crescere , sviluppare gli Orionini. Non è solo un fatto devozionale , ne’ di orgoglio di famiglia , ne’ uno spirito di originalità ma è per una fedeltà al dono di Dio, al carisma ( che è veramente una grazia di Dio per tutti).

La trasmissione del carisma si fa per contatto. Il carisma da’ forma , da’ una spiritualità, un’indole, uno stile, un carattere.

La formazione alle virtù umane si colloca dentro il più ampio discorso in cui si incarna un carisma e lo si suscita in altri . Ora il carisma tocca anche la sfera della dimensione umana , affettiva. È utile fare un identikit dell’orionino , che è costituito di tratti , linee che manifestano il carisma ma non lo esauriscono . Alcune di queste linee possono e devono variare in ragione dell’età , dell’originalità della consacrazione, delle proprie identità personali . Il carisma da’ poi l’unificazione. Sul carisma don Orione non ha mai avuto incertezze e neanche noi dovremmo averne: portare i piccoli, i poveri alla Chiesa , al Papa attraverso l’opera della carità.

Sulla formazione di don Orione hanno influito 5 ambienti ( intesi non come luoghi fisici ) : la famiglia , l’ambiente francescano, l’ambiente salesiano, l’ambiente diocesano , l’ambiente cottolenghino.

Dalla famiglia Don Orione ha tratto gli elementi strutturali della sua personalità .

Dai francescani, d Orione preadolescente, ha preso i grandi temi della povertà, austerità, preghiera, dedizione a Dio, fiducia nella Provvidenza, la minorità ( piccolezza).

Dai salesiani , in don Orione adolescente ( dunque nell’età dei valori, ideali, passioni) , hanno preso consistenza i 4 grandi amori, l’amorevolezza intesa come spirito di Famiglia.

Dall’ambiente diocesano , d Orione ( a 17 anni e mezzo , passando dagli ideali ai progetti ) coagula il suo impegno apostolico e sociale, il suo senso di solidarietà con i poveri.

Quanto all’ambiente cottolenghino si può dire che esso entra in d Orione anche se lui non lo visito’ mai personalmente .

Le caratteristiche umane di d Orione vengono fuori dalla definizione data da San Giovanni Paolo II: “ ebbe la tempra dell ‘ apostolo Paolo . La tempra ... ossia la robustezza, lo stampo , l’imprinting, il temperamento, il carattere

Prendendo un ‘ immagine tratta da Frate Ave MAria “ come il metallo riceve una forma passando dal fuoco e dall’acqua , anche noi siamo metalli che devono essere temprati dal Signore.

Chi possiede una più buona tempra non è chi è rigido ma chi è duttile.

E la tempra di don Orione aveva molti aspetti : - era coraggio nella denuncia

  • libertà interiore
  • Capacità di adattamento
  • Non assenza di sentimenti ma intensità nella capacità di manifestarli

 

I convegnisti hanno poi redatto un messaggio per tutta la Famiglia Orionina. Il materiale prodotto sarà la base del prossimo convegno sulla formazione che avrà luogo a novembre 2018.

 

http://www.donorione.org/Public/ContentPage/aperto_a_roma_lincontro_dei_gruppi_di_studi_orionini_sul_tema_verso_una_formazione_esperienziale.asp

http://www.suoredonorione.org/index.php?option=com_k2&view=item&id=2631:roma-concluso-il-convegno-dei-gruppi-studi-orionini