Nel brano che la liturgia oggi ci propone , la cacciata dei mercanti dal tempio, vediamo un Gesù tutt'altro che mite e accomodante, che con un gesto forte si scaglia contro una certa mentalità. Tre verbi ne sottolineano la crudezza:

1. SCACCIARE : "scacciò tutti fuori del tempio" ... che il Signore scacci tutto quello che in noi ha usurpato lo spazio che spetta a Lui 

2. SPARPAGLIARE: "gettò a terra il denaro dei cambiamonete"... che il Signore metta a soqquadro i nostri ordini e i nostri calcoli

3. ROVESCIARE: " rovesciò i banchi" ... che il Signore operi in noi un rovesciamento di mentalità 

Chiediamo al Signore  di compiere in noi queste forti azioni, perchè ci si possa risvegliare da pericolosi torpori e fare PASQUA.

(Il video allegato è tratto da una meditazione di L.M. Epicoco)

Nella nostra vita Dio ha posto numerosi frammenti di luce, è fondamentale imparare a riconoscerli, a dar loro un nome e a conservarli nella memoria. Il ricordo di quelle esperienze di luce sarà sempre la forza per affrontare i momenti di buio, di "Getsemani", di "Calvario" che pure inevitabilmente ci troveremo ad attraversare. Ma ... Dio  c'è , Dio è la Luce, l'Infinito tra le nostre mani. La Trasfigurazione è un'esperienza che ci appartiene. (il testo del video è tratto da una meditazione di Luigi Maria Epicoco)

Nel gennaio 2022 si concluderà il sessennio di Governo dell’Istituto Secolare Orionino e pertanto, come prescrive la Regola di Vita all’art. 90, la Responsabile Generale , Anna Rita Orrù, ha ufficialmente convocato l’Assemblea Generale Ordinaria, dal 2 al 7 gennaio 2022, a Zdunska Wola (Polonia), presso la Casa Missionaria.

In vista di un evento così importante per la vita dell’Istituto ci uniamo in preghiera umile e fiduciosa, chiedendo allo Spirito Santo di infondere in noi la saggezza necessaria per discernere la volontà di Dio e poter continuare, con maggiore slancio spirituale e apostolico la nostra missione per il bene dell’Istituto e della Chiesa

  PREGHIERA PER LA  5^ ASSEMBLEA  GENERALE                                      

 Maria, Madre della divina Provvidenza, tu che sei l'amata protettrice dell'Istituto Secolare Orionino accogli la preghiera che ti rivolgiamo per la 5^ Assemblea generale ordinaria.

Signore e Padre nostro buono, tu che ci hai chiamate a seguirti "più da vicino" fà che possiamo essere testimoni del tuo Vangelo nella storia del nostro tempo.

Gesù, aiutaci ad umanizzare la terra, a creare fraternità, unità, dialogo e ad essere segno della tua speranza e gioia.

Spirito Santo, nei lavori assembleari illumina le nostre menti e guidaci per proseguire il cammino con fedeltà e coraggio  nella Chiesa e nel mondo.

   San Luigi Orione prega per noi.

 

La prima Domenica di quaresima ci invita a trovare il coraggio di "entrare nel nostro deserto"* , a guardare le nostre situazioni e relazioni , a confrontarci con noi stessi e a verificare l'autenticità della nostra fede  

Carissime, oggi ha inizio il tempo liturgico di Quaresima. 

È un tempo favorevole che ci invita a riflettere sul nostro nulla, sulla nostra condizione di peccato, sulla nostra realtà di morte. - Sei polvere e in polvere tornerai (Gn 3,19).  È un tempo di crescita spirituale e umana; è tempo di conversione affinché la nostra vita torni sempre di più vicina a Cristo e per vivere le sue grazie e benedizioni e la vita stessa nella sua dimensione più vera.  Per questo, con umiltà grande, ci impegniamo:

  •  a lasciare lontane le tante distrazioni che ci circondano e a trovare maggiore disponibilità di spazi per il SILENZIO INTERIORE per poter cogliere la presenza di Dio e ascoltare la Sua  volontà;
  •  a trovare più spazi per la PREGHIERA perché sia dialogo più intimo e trasformante col Signore; 
  • a creare spazi per la meditazione della PAROLA accompagnata dalla Lectio Divina, in particolare   approfondiremo col Papa Francesco il programma quaresimale sulle tre virtù: Fede, Speranza, Carità.     

Nel cammino del nostro tempo di Quaresima facciamoci compagne di Maria, Madre di Cristo e con lei attendiamo la gioia della Pasqua del Signore.  

 A tutte auguri di Santa Quaresima.    

                                                                                                                                              Un abbraccio fraterno.  Rita

La lebbra è una malattia da cui siamo affetti tutti : essa colpisce il cuore , inquina i nostri pensieri , contamina le nostre azioni . Ma Gesù è lì sempre disposto a guarirci . Lui non ci respinge mai e nonostante la nostra lebbra continua a considerarci AMABILI 

Papa Francesco, in occasione della XXIX Giornata Mondiale del Malato , con la sua lettera, indica in Gesù il modello di comportamento da assumere dinanzi ad una qualsiasi sofferenza: fermarsi, ascoltare, stabilire una relazione diretta e personale con l’altro, sentire empatia e commozione per lui o per lei, lasciarsi coinvolgere dalla sua sofferenza fino a farsene carico nel servizio (cfr Lc 10,30-35).  

Nella esperienza della malattia , prendendo maggiore coscienza della nostra vulnerabilità e della creaturalità, sperimentiamo in maniera evidente la nostra dipendenza da Dio. Quando siamo malati, infatti, l’incertezza, il timore, a volte lo sgomento pervadono la mente e il cuore; ci troviamo in una situazione di impotenza, perché la nostra salute non dipende dalle nostre capacità o dal nostro “affannarci” (cfr Mt 6,27).

E nei momenti di maggiore fragilità è particolarmente necessaria la vicinanza, che ha la sua icona nell'immagine del buon Samaritano. Tutti siamo chiamati ad essere misericordiosi come il Padre e ad amare, in particolare, i fratelli malati, deboli e sofferenti (cfr Gv 13,34-35).

Troppo spesso la fede sembra vera solo tra le mura del Tempio; sembra non aver niente a che fare con l'ordinarietà della vita. Ma Gesù vuole entrare nella nostra quotidianità e, dopo aver guarito le nostre febbri, ci rimette in piedi e ci manda ad annunciare e vivere il suo Amore (una meditazione di Luigi Maria Epicoco in video)

L'autorità di Gesù è legata alla sua credibilità , noi invece siamo spesso solo parolai e recitiamo dei ruoli. Gesù crede fino in fondo in ciò che dice , noi ci proclamiamo sostenitori dei valori del Vangelo ma finiamo col compiere una sterile opera di catechizzazione perché la nostra vita "è da ben altra parte"

La “vita consacrata” è

  • la vita dallo sguardo prioritariamente rivolto a Dio; come Simeone può dire: “perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza”
  • lo sguardo fraterno poiché implica lo stare di fronte all’altro; ed è una ricchezza per la Chiesa che ha bisogno di scoprire il volto del fratello
  • lo sguardo di cura per l’altro che ci interpella e ci urla il suo bisogno di essere raggiunto nella sua identità
  • lo sguardo lungimirante, uno sguardo di grande speranza perché come Simeone al tempio, nonostante la sua veneranda età, attende Colui che da sempre ha desiderato, mantenendosi fedele nell’attesa.
  • lo sguardo che va oltre e ci dice che c’è una salvezza che sopraggiunge e che quindi sostiene anche la speranza di tutti

(messaggio di Mons. Corrado Lorefice, vescovo della diocesi palermitana)